Ho dedicato una prima parte della mia esistenza osservando gli altri e cercando dentro di me.
Questo è il lavoro della psicoanalisi.
Poi un giorno, dopo quindici anni, qualcosa è cambiato e ho iniziato a guardarmi davvero allo specchio e a scoprire cose nuove.
Ho trovato così, quasi per caso, il vecchio diario rosso, tra antichi scatoloni di famiglia, della mia bisnonna Mary.
Poco prima d’intraprendere un viaggio che l’avrebbe portata lontano dalla sua Irlanda, Mary iniziò a scrivere di quello che viveva nella sua quotidianità, i sogni che faceva di notte preparandosi a lasciare tutto, le paure e le speranze per un nuovo inizio.
E’ così che ho iniziato a scattare fotografie.
Ispirandomi al diario di Mary Fagan la mia bisnonna che all'inizio del Novecento lascia Mullingar e, insieme al marito Patrick, salpa su una nave per la Scozia.
Mentre mi mettevo nei panni di Mary per raccontare il suo diario di viaggio, ho intrapreso io stessa un nuovo percorso di cambiamento.
Il mio viaggio.
About Mary (2019-2022) |
COSA GUIDA LA CREAZIONE DEI MIEI RACCONTI FOTOGRAFICI
Spesso mi chiedono: " Come iniziare a fare fotografia?"
Secondo me non servono macchine fotografiche costose, ma iniziare un viaggio intimo di ricerca.
Quando lavoro come artista e come fotografa sono interessata a raccontare la complessità delle emozioni. Mi piace l’idea di costruire fotografie mettendomi nei panni di una persona o di una storia.
In un ritratto come in uno spazio, voglio che le fotografie possano rappresentare quell’unicità con semplicità. Non amo gli effetti speciali, credo che una narrazione per immagini funzioni quando parte dalle piccole cose del quotidiano.
In un ritratto come in uno spazio, voglio che le fotografie possano rappresentare quell’unicità con semplicità. Non amo gli effetti speciali, credo che una narrazione per immagini funzioni quando parte dalle piccole cose del quotidiano.
COSA HO IMPARATO SULLE EMOZIONI
Le emozioni sono la mia pratica quotidiana. Il mio fulcro. Non cerco di controllarle né di evitarle. Sono parte di me. Sono parte di tutti. L’universalità delle emozioni è il linguaggio delle immagini. Per questo spesso ci sentiamo commossi, toccati o anche arrabbiati davanti ad una fotografia.
PERCHE' HO CREATO QUESTO BLOG
La fotografia che amo è quella sussurrata, quella della luce del nord come le mie radici, degli spazi immersi nella natura o tra le mura domestiche. Mi piace l’idea di raccontare il mio immaginario e condividerlo con le esperienze di altri fotografi o con chi cerca una fotografa e desidera costruire questo tipo d’immagini. Su Instagram sento a volte che non ci sia la possibilità di approfondire certi temi. Così ho creato questo blog per poter raccontare il mio lavoro.
LE COSE DI CUI HO VOGLIA DI CHIACCHIERARE CON VOI
Ma non vorrei parlare di solo lavoro in modo secco e noioso. Avrei voglia proprio di portarvi nel mio mondo e nel mio viaggio. Parlare di cambiamento a 40 anni, di come approcciarsi alla fotografia con la luce naturale, di ritratto creativo, di vita da artista, di quale sia l'anima della fotografia, di autoritratto per persone introverse e come onorare il nostro corpo e la nostra creatività con il rituale della fotografia. Sì, perché fotografando connettiamo attraverso lo sguardo il mondo dentro di noi e quello che troviamo all'esterno.
NASCE LA MIA NEWSLETTER
Così ho creato un contenitore intimo e sicuro che ho chiamato Edera, la mia newsletter.
Edera è aperta solo alle persone che davvero sono alla ricerca come me di un approccio alla fotografia e alle immagini, più profondo. Persone che che magari non sono neanche fotografe, ma che condividono una visione più autentica del viaggio di cambiamento e scoperta che portano avanti. Persone che cercano ispirazione. Persone che vorrebbero capire se posso essere la fotografa giusta per loro o persone che vorrebbero conoscere meglio il mio lavoro anche come artista.